Una zanzara
sfidò il toro a una gara di forza. Accorsero allo
spettacolo popoli interi. Ma qui la piccola zanzara disse:
«Mi basta che tu mi sia venuto di fronte. Ero piccola, e
il tuo giudizio mi ha fatta pari a te.» E si levò a volo
nell'aria sulle ali lievi, prese in giro la folla e
sgonfiò la burbanza del toro. Il quale, se si fosse
ricordato della forza che ha nelle spalle, non avrebbe
dato peso ─ per pudore ─ a un simile avversario; né ci
sarebbe stata materia per glorificare una piccola sciocca.
Chi si mette al livello di chi tanto non merita, avvilisce
il suo nome.
Cules cum taurum
provocasset viribus, venerunt populi cuncti, ut spectacula
cernerent. Tunc parvus culex, satis, inquit, habeo, quod
venisti comminus. † Par tibi factus sum iudicio tuo. Hic
se per auras sustulit penna levi lusitque turba et tauri
destituit minas. Quod si fuisset validae cervicis memor,
pudendum contempserat inimicum et ineptae matheriae non
fuisset gloriatio.
Quia ille sibi famam diminuit, qui se indignis comparat.
|