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LA FAVOLA

Favola più recente | Per autore | Le poesie

Lo scandalo
Aesopus ad quendam de successu improborum
di Fedro

Un tale, morso a sangue da un cagnaccio,
gli buttò, a chi gli aveva fatto male
una pagnotta intinta nel suo sangue,
perché aveva sentito che era un modo,
quello, di medicare la ferita.
Ed Esopo: «Non farglielo vedere
a molti cani, ci divorerebbero
sapendo che così la colpa paga».

Il successo è il richiamo degli ingiusti.

Laceratus quidam morsu vehementis canis,
tinctum cruore panem immisit malefico,
audierat esse quod remedium vulneris.
tunc sic Aesopus: «Noli coram pluribus
hoc facere canibus, ne nos vivos devorent,
cum scierint esse tale culpae praemium».

Successus inproborum plures allicit.

 

Fedro (I sec. d.C.)

Fedro (favolista latino, I sec. d.C.), Favole, Liber Secundus, 36. Lo spunto è una superstizione popolare a cui si ispira Esopo. Lessing, nel Settecento, la rifarà in chiave illuministica come satira della medicina arretrata e superstiziosa.

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