Si narra che una Gazza,
trovate un giorno d'un Pavon le penne,
con arte intorno a sé le accomodò.
A far mostra di sé quindi la pazza,
con aria di persona alta e solenne,
per il cortile e tra i Pavoni andò.
Ma conosciuta ad un tratto, ecco la fischiano,
l'insultano, l'incalzan, la beffeggiano,
la beccan, la spennachian... Mezza morta
fra le sue pari allora scappa la misera,
che in faccia ora le chiudono la porta.
Oh quante sono le Gazze come questa
al mondo che altrui penne si vestono,
che de' plagiari formano la casta!
Potrei scaldarmi contro lor la testa,
ma ciò che ho detto basta.
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Jean
de la Fontaine (poeta francese, 1621-1685),
Favole, Libro quarto - IX. Fonte Fedro,
Gragulus superbus et pavo. |