|
«Può
sembrare temerario parlare di lavoro nell’epoca della fine del
lavoro e del precariato diffuso, dove quello a tempo indeterminato è
una bestemmia dell’epoca. Cancellato dai media, trattato con
fastidio e colpevole spirito servile da giornalisti e opinionisti, è
il tema più rimosso di questi anni.
Io sono solo un narratore, uno che può prestare i sensi (parole,
sguardi) e che vuole capire. Un non esperto che ha attraversato
l’Italia cercando di catturare percezioni di prima mano, scansando
la cronaca e cercando le storie, l’epica, con uno sguardo aperto e
meravigliato in una geografia che tiene conto anche di un retroterra
di memoria, soprattutto letteraria, di riferimento.
Le storie che ho raccontato sono solo una campionatura di un grande
libro ‘in fieri’, di lavori e mestieri, antichi o nostri
contemporanei, nel qual riportare al centro la persona, le sue
rabbie, le aspettative deluse, i desideri e i sogni. In questo libro
si parla dei morti di amianto nei cantieri navali di Monfalcone,
dell’ultimo e autobiografico giro per le campagne di un portalettere
marchigiano, di un manager milanese malato di cancro, un attore
precario bolognese, o dell’eroicomica avventura di un violinista
colpito da mobbing in orchestra; e poi di un maestro nichilista
dell’Irpinia più inaccessibile e chiusa, un operaio metallurgico che
vive da cinquant’anni a Oslo e scrive poesie, una comunità di
ragazzi down nella città di Leopardi, il dopolavoro degli operai
calzaturieri pakistani, di quelli cinesi e invisibili di Prato. Il
cerchio si chiude con un viaggio in tir fatto con un camionista
siciliano che attraversa gli asfalti italiani e racconta.
Queste sono ‘le risorse umane’ che mi interessano. Gli uomini, le
persone, che messe insieme forse possono costituire anche una
speranza se un minimo riuscissero ad avere coscienza di se stesse in
un mondo che le vuole cancellare.»
Massimo Raffaeli ha definito questo libro su il manifesto una «presa
diretta su un'Italia che il "maggioritario mediatico" ha cancellato
dal suo palinsesto».
Le risorse umane è stato anche scelto dagli ascoltatori della
popolare trasmissione di Radio Tre Fahrenheit come libro del mese di
maggio 2006 (ascolta l’intervista). |
Gli autori:
Angelo Ferracuti è nato a Fermo nel 1960, dove vive e lavora. I
suoi racconti sono rintracciabili in numerose antologie e riviste, e per
anni ha organizzato nelle Marche la rassegna di cultura Paesaggi
italiani. Per Transeuropa ha pubblicato Norvegia (1993) e
Nafta (1997). Per la casa editrice Guanda ha pubblicato Attenti
al cane (1999). Nel 2002 Un poco di buono (Rizzoli).
Ferracuti ama la fotografia, e usa spesso la pagina come una lastra
fotografica da impressionare. Non a caso l'ultimo libro è dedicato a
Mario Dondero, uno dei più grandi fotografi italiani. |