Perché alcune città, alcune aree
o nazioni vivono momenti di fortissima crescita economica, mentre
altre non riescono ad attrarre investimenti e a offrire opportunità
di sviluppo? Il sociologo Richard Florida ha dedicato molti anni
alla ricerca di una risposta, riscontrando a un certo punto alcuni
strani fenomeni che a prima vista avrebbero potuto sembrare casuali.
Si è accorto, per esempio, che a più alti indici di sviluppo
economico corrisponde una più forte presenza di omosessuali. E che
laddove la crescita produttiva è stata più consistente si è
sviluppata un'offerta di intrattenimento culturale molto ampia e gli
abitanti hanno mostrato un'insolita apertura mentale. Che cosa è
accaduto? Qual è la spiegazione di questo fenomeno?
Florida ―
che ha reso popolare il termine "gay" ― afferma
che gli omosessuali sono infatti come i canarini nelle
miniere: più ce ne sono più il futuro delle città dove hanno scelto
di vivere si preannuncia vivibile, e la loro presenza è un
indicatore importante, ma non la sola per assicurare lo sviluppo:
bisogna anche che le città abbiano concerti e locali e vita notturna
per attirare nel nome della tolleranza artisti, scrittori e uomini
di spettacolo. Per misurare quanti ne arrivano basta usare l’«indice
bohème» ma è anche necessario che ci siano centri accademici e
opportunità capaci di attirare i professionisti del settore
tecnologico e della ricerca scientifica.
Intervistato da Panorama, Florida ha aggiunto che il nostro paese in
questo momento «si preoccupa delle produzioni che emigrano in Cina,
del costo del lavoro, della concorrenza industriale mentre la
prosperità economica sarà sempre meno legata all’esportazione di
beni e sempre più alla capacità di importare il vero capitale della
società globale: intelligenza, e cioè un’immigrazione qualificata,
diversa da quella che avete ora».
In altre parole: «La qualità
della vita e la bellezza delle città non bastano più: ci vogliono
università e centri di ricerca di livello internazionale, aziende
capaci di offrire non solo posti di lavoro ma anche incentivi e
flessibilità, la tolleranza reale che fa accettare i comportamenti
di persone che spesso non hanno famiglie tradizionali». Florida ha
poi affermato che l’Italia è indietro e rischia di retrocedere
ancora. Nel mondo globale, infatti, la ricchezza si concentra dove
sono presenti quelle che lui definisce le tre T dello sviluppo
economico: tecnologia, talento e tolleranza. La vera sfida per l'impresa
consiste nel saper selezionare e sfruttare le variazioni di condotta
di volta in volta più efficaci: comportamenti adeguati in alcune
situazioni possono infatti causare fallimenti in altre. La vera
capacità competitiva dell'impresa non risiede perciò soltanto nella
formulazione della strategia, quanto nella comprensione del contesto
in cui essa si muove e nel quale una manovra può essere applicata e
sviluppata con successo. In questa direzione, il testo offre a
tutti, manager e studiosi, validi criteri per individuare le
soluzioni vincenti nei mercati di oggi e in quelli immaginabili di
domani. Il teorema della «classe
creativa» contraddice le idee del politologo Robert Putnam, secondo
cui quel che crea lo sviluppo sociale è l’associazionismo, la
partecipazione a gruppi politici e associazioni culturali o
sportive, ed è stato duramente attaccato dai fondamentalisti
religiosi che lo giudicano troppo tollerante nei confronti della
famiglia non tradizionale.
Roberto Vacca, sul Messaggero del 24 novembre, dà un giudizio molto
critico notando che la tesi di Florida è scontata, e che ci si
attendeva ricette per produrre più valore aggiunto. Invece lui
di questo ne parla appena.
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