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In una satira divertita e insieme
impietosa che mima linguaggi e scava nella mentalità dei personaggi,
Augusto Frassineti prende di mira l'assurdità burocratica. Cittadini
vittime di una caotica amministrazione, burocrati chiusi nelle
pastoie dei regolamenti, vicende esilaranti, aneddoti grotteschi
sono passati in rassegna con humour sottile. Come scrisse Italo
Calvino presentando il libro, non è certamente un tema marginale, ma
«il nodo più doloroso che impastoia la vita italiana, il male più
incancrenito da cui nessun cambiamento di regime o d'istituti è
riuscito a liberarci». Dall'alto dei vertici ministeriali, come dal
basso dei sudditi anonimi, si delinea un culto della Potenza
burocratica che è una forma al tempo stesso comica e
drammatica di alienazione. Infine la denuncia che l'autore finge di
ricevere per lettera culmina nella proposta di un paradossale
rimedio, l'utopia dell'«amministrazione all'aperto».
Misteri dei Ministeri, uscì per la prima volta da Guanda nel
1952 e poi da Longanesi. Ora è stato ripreso da una nuova casa
editrice, la Kami, che lo ha arredato con disegni di Maccari. Ennio
Flaiano, recensendo una ristampa nella rubrica Diario notturno
su Il Mondo nel 1959, disse che «per le tesi che prospetta sulla
funzione trascendente della burocrazia, mi diceva giorni fa che il
problema, vivissimo in ogni dittatura, dell'eliminazione dei nemici
politici, si potrà risolvere nel prossimo futuro con l'ibernazione,
o letargo artificiale a bassa temperatura degli stessi soggetti. È
un processo scientifico che dà sufficienti garanzie di serietà».
Sempre nel 1959 su L'Espresso, Paolo Milano osservava che «come
Swift nelle storie di Gulliver, Frassineti s'è poi adoperato a
completare la sua satira col rovescio positivo della medaglia, cioè
a disegnare un quadro fantastico dei rimedi ideali al marasma da lui
descritto. Questa contro utopia, egualmente ironica, è una
"Repubblica all'aperto", in cui i Ministeri, "messi a contatto con
la natura", rinverdiscono d'una certa umanità, in cui s’onora "la
necessità di non credere", la paternità è elettiva, e l'articolo 1
della Costituzione proclama che "ogni cittadino è pontefice di se
medesimo, il tutto in forza della massima preclara che "Ministeriali
si nasce e uomini si diventa"». |
L'autore:
Augusto Frassineti (1911-1985), oltre che nei Misteri
dei Ministeri, uscito in prima edizione nel 1952, ha indagato i vizi
della burocrazia nei racconti di L’unghia dell’asino (1961),
Un capitano a riposo (1963), Tre bestemmie uguali e distinte
(1969). Del 1966 è la raccolta di versi intitolata Vita, vita, vita.
Tra le altre sue traduzioni, quella del capolavoro di Rabelais
Gargantua e Pantagruele. |