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La Tavola Rotonda non è solo una
leggenda: è una metafora che offre spunti preziosi per introdurre
nelle organizzazioni una cultura basata sulla comunicazione e sulla
collaborazione. La Tavola Rotonda fu una straordinaria innovazione:
invece di sedere a capotavola e imporre la propria volontà, Re Artù
si mise alla pari dei suoi cavalieri, facilitando così lo scambio di
opinioni e idee fra i membri del gruppo e garantendosi la
disponibilità, ogni volta che fosse necessario, delle competenze
specifiche di ciascun cavaliere. Dal testo di Perkins emerge con
grande evidenza l'importanza che elementi come la partecipazione, la
collaborazione, la comunicazione efficace hanno all'interno delle
organizzazioni moderne.
Tutti conosciamo la storia di Re Artù e della Tavola Rotonda, anche
se forse non ci siamo mai soffermati sul significato che essa può
avere dal punto di vista organizzativo.
Infatti, se ogni gruppo ― sia esso un team di lavoro, una classe di
studenti o una squadra sportiva ― esprime una propria
"intelligenza", che è diversa dalla somma delle intelligenze dei
singoli membri, occorre elaborare i meccanismi per giungere a
decisioni ottimali, anche grazie a una nuova categoria di leader
che, da posizioni non necessariamente di vertice, sappiano sfruttare
al massimo le potenzialità dei gruppi in cui operano.
Intervistato dall'Harvard Graduate School of Education, alla
domanda "Cos'è l'intelligenza organizzativa? Quali condizioni sono
necessarie per favorirla?", il professor Perkins ha risposto che
«l'intelligenza organizzativa si focalizza su come le persone
mettono bene insieme le loro idee in un gruppo, in un team, in una
organizzazione o in una comunità. Pensano in modo intelligente
insieme? Trovano buone soluzioni ai problemi, prendono sagge
decisioni per il lungo periodo e generano piani efficaci interagendo
tra di essi? Sotto l'aspetto sociale ed emotivo, agiscono aderendo
con una attitudine positiva e con spirito produttivo?»
Il professor Perkins ha anche coniato il neologismo coblaboration
― degenerazione del termine collaborazione ― dopo una quantità
enorme di riunioni frustanti a cui ha partecipato. «Tutti abbiamo
sperimentato la coblaboration», aggiunge Perkins.
«Pensiamo a quante riunioni ci sembravano di durare in eterno senza
che generassero niente di concreto. La tavola rotonda di Re Artù
cita tre aspetti di coblaboration: (1) un comportamento
caotico nella discussione che non porta da nessuna parte, (2) una
enorme quantità di tempo sprecata su argomenti in definitiva di poco
conto e, (3) il groupthink, pensiero di gruppo (conformismo
su valori aventi relazioni unificanti: cioè quando le persone concordano facilmente e in modo sconsiderato su qualcosa).»
Dello stesso autore è Come Leonardo
― Sviluppiamo le nostre capacità con il pensiero trasformativo.
David Perkins definisce "pensiero trasformativo" il processo mentale
che conduce a risultati eccezionali e lo accomuna, per portata
innovativa e potenzialità, ai processi evolutivi che in natura
portano alla nascita di nuove specie di organismi.
In "Come Leonardo" l'autore illustra il funzionamento del pensiero
trasformativo, i suoi meccanismi e i modi in cui è in grado di
risolvere i problemi apparentemente impossibili. Ma l'analisi di
Perkins non serve solo a illustrare i grandi casi del passato. La
struttura del pensiero trasformativo può essere infatti riassunta in
quattro meccanismi ricorrenti, che una volta compresi e fatti propri
possono essere utilizzati da chiunque. "Come Leonardo" viene
incontro al lettore in questo processo di apprendimento, fornendo
numerosi esercizi e rompicapi in ogni capitolo; lo aiuta a
sviluppare ed esercitare le sue potenzialità in questo nuovo modo di
pensare e mostra come applicarlo nella soluzione dei problemi
quotidiani. |
L'autore:
David Perkins, Ph.D. in matematica e intelligenza
artificiale al Massachusetts Institute of Technology - è docente alla
Harvard Graduate School of Education. È stato tra i fondatori del
Project Zero di Harvard - un gruppo di ricerca dedicato all'analisi
delle capacità cognitive e simboliche e alle loro implicazioni per
l'apprendimento - e per alcuni anni ha anche diretto il progetto assieme
a Howard Gardner. Fra i suoi libri ricordiamo Outsmarting IQ:
The Emerging Science of Learnable Intelligence (1995), Smart
Schools: Better Thinking and Learning for Every Child (1995) e
Archimedes' Bathtub (tradotto in italiano in Come Leonardo:
sviluppiamo le nostre capacità con il pensiero trasformativo, 2001). |