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Il titolo del libro di Giovanni
Sartori deriva da quello di uno dei più incisivi dei suoi capitoli,
dallo splendido articolo dedicato alla legge Gasparri: Mala
tempora currunt, come dicevano i romani antichi, maestri
probabilmente tutt'ora insuperati di politica e di arte di governo.
Sartori - dice Claudio Magris sul Corriere della Sera, non è un
moralista cui piaccia lamentare la nequizia dei tempi, anche se il
suo caustico e sanguigno temperamentaccio non perde occasione di
sbeffeggiare e sberlottare chi per disonestà o dabbenaggine inquina
lo Stato e la società, rivelando la vocazione morale della satira,
vendicatrice della verità oltraggiata. Sartori è un grande studioso
di scienza della politica, cui si devono un alto magistero
accademico nell'Università italiana e americana e testi fondamentali
di politologia, dottrina dello Stato, filosofia e storia, che
spaziano dallo studio dei partiti politici e della democrazia al
pensiero di Croce o di Weber, dall'analisi dei meccanismi
costituzionali a quella dei sistemi elettorali e della buona o
cattiva salute dei rapporti tra i vari poteri dello Stato, dai
problemi dell'immigrazione a quelli del multiculturalismo o della
sovrappopolazione.
Quando affronta tali problemi — aggiunge Magris — Sartori non è
mosso dal desiderio di deplorare o di celebrare. Col rigore del suo
sapere e della sua intelligenza, che sbrogliano le matasse
goffamente o truffaldinamente arruffate per confondere le idee, egli
offre gli strumenti che permettono ai lettori di giudicare con più
fondamento la situazione in cui vivono, le manovre politiche e le
leggi che decidono il loro destino, le trasformazioni — clamorose o
camuffate — della società e della loro vita. |
L'autore:
Giovanni Sartori è nato a Firenze nel 1924. Nel 1946 si
laurea in Scienze Sociali all'università di Firenze. Come docente di
Filosofia moderna, Logica e Dottrina dello Stato avvia la creazione
della prima facoltà di Scienze Politiche in Italia, la Cesare Alfieri.
Fonda nel 1971 la Rivista italiana di Scienze politiche; nello stesso
periodo è docente alle università di Stanford, Yale, Harvard e Columbia.
I suoi studi di scienze politiche e di sistemi politici si sono
avvicinati al mondo della comunicazione quando ha analizzato le
relazioni tra i media nella società attuale, particolarmente in "Homo
videns".
È membro dell'Accademia nazionale dei Lincei ed editorialista del
Corriere della Sera. |