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“L’Italia è un esempio da manuale
della degenerazione del capitalismo in un sistema di èlite, fatto
dalle èlite, e per le èlite. Ed è un esempio da manuale
dell’importante ruolo svolto dal sistema finanziario in questa
degenerazione. I capitalisti affermati hanno, in fondo, paura della
competizione, che costringe le imprese esistenti a riguadagnarsi la
propria posizione ogni giorno. Lo sviluppo dei mercati finanziari
spaventa particolarmente perché favorisce ed alimenta la
concorrenza, equiparando i punti di partenza”. Chi sostiene
queste tesi non è un esponente della sinistra più radicale, ma
piuttosto Luigi Zingales, un italiano che insegna Finanza negli
Stati Uniti.
Dalle posizioni della "scuola
economica di Chicago" e con una difesa erudita del sistema del
libero mercato, Zingales - assieme al collega Raghuram G. Rajan -
media il dibattito fra isolazionisti conservatori e no global,
sostenendo che solo i mercati lasciati a se stessi e non il
protezionismo possono creare un ambiente che sia di supporto e
stimolo alla competizione, all'innovazione e alla crescita
economica. Gli autori si scagliano poi contro ogni tentativo
governativo di tenere in piedi aziende in fallimento con sussidi o
dazi sulla concorrenza internazionale.
Scritto da due quarantenni - muniti di solida dottrina economica -
gli autori guardano al mondo con occhi sgombri da pregiudizi, non
certo proclivi a un ottimismo panglossiano. Alcune delle
proposte per il "salvataggio" contenute nell’ultimo capitolo fanno
alzare il sopracciglio a più di un liberista: imposta patrimoniale,
imposta di successione e antitrust che colpisca anche le posizioni
dominanti formatesi per crescita endogena. |
Gli autori:
Raghuram G. Rajan (1963) dopo aver insegnato Finanza alla
Graduate School of Business dell'Università di Chicago per 12 anni, è
ora direttore dell'Ufficio studi del Fondo Monetario Internazionale. Nel
2003 ha vinto il premio Fisher Black quale miglior giovane economista
finanziario.
Luigi Zingales (1963) insegna Finanza alla Graduate School of
Business dell'Università di Chicago. È membro dello European Corporate
Governance Institute, del National Bureau of Economic Research e del
Center for Economic Policy Research. Nel 2003 ha vinto il premio
Bernacer per il miglior giovane economista europeo.
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