Nelle repubbliche le cagioni degli
avvenimenti appresso a poco erano manifeste, si pubblicavano le orazioni che
aveano indotto il popolo o il consiglio a venire in quella tal deliberazione, le
ambascerie si eseguivano in pubblico, ec. e poi dovendosi tutto fare colla
moltitudine le parole e le azioni erano palesi, ed essendoci molti di egual
potere, ciascuno era intento a scoprire i motivi e i fini dell'altro e tutto si
divulgava. Vedete per esempio le lettere di Cicerone che contengono quasi tutta
la storia di quei tempi. Ma ora che il potere è ridotto in pochissimi, si vedono
gli avvenimenti e non si sanno i motivi, e il mondo è come quelle macchine che
si muovono per molle occulte, o quelle statue fatte camminare da persone
nascostevi dentro. E il mondo umano è divenuto come il naturale, bisogna
studiare gli avvenimenti come si studiano i fenomeni, e immaginare le forze
motrici andando tastoni come i fisici. Dal che si può vedere quanto sia scemata
l'utilità della storia [...].
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