S'avanzano giorni più duri.
Il tempo dilazionato e revocabile
già appare all'orizzonte.
Presto dovrai riallacciare le scarpe
e ricacciare i cani ai cascinali:
le viscere dei pesci nel vento
si sono fatte fredde.
Brucia a stento la luce dei lupini.
Lo sguardo tuo la nebbia esplora:
il tempo dilazionato e revocabile
già appare all'orizzonte.
Laggiù l'amata ti sprofonda nella sabbia,
che le sale ai capelli tesi al vento,
le tronca la parola,
le comanda di tacere,
la trova mortale,
e proclive all'addio
dopo ogni amplesso.
Non ti guardare intorno.
Allacciati le scarpe.
Rimanda indietro i cani.
Getta in mare i pesci.
Spegni i lupini!
S'avanzano giorni più duri.
---ooOoo---
Es kommen härtere Tage.
Die auf Widerruf gestundete Zeit
wird sichtbar am Horizont.
Bald musst du den Schuh schnüren
und die Hunde zurückjagen in die Marschhöfe.
Denn die Eingeweide der Fische
sind kalt geworden im Wind.
Ärmlich brennt das Licht der Lupinen.
Dein Blick spurt im Nebel:
die auf Widerruf gestundete Zeit
wird sichtbar am Horizont.
Drüben versinkt dir die Geliebte im Sand,
er steigt um ihr wehendes Haar,
er fällt ihr ins Wort,
er befiehlt ihr zu schweigen,
er findet sie sterblich
und willig dem Abschied
nach jeder Umarmung.
Sieh dich nicht um.
Schnür deinen Schuh.
Jag die Hunde zurück.
Wirf die Fische ins Meer.
Lösch die Lupinen!
Es kommen härtere Tage.
Da: Poesie
(traduzione di M.T. Mandalari)
|
|
Ingeborg Bachmann
(scrittrice e poetessa austriaca, 1926-1973)
Nata in Carinzia, Ingeborg Bachmann assiste da adolescente al
trionfale ingresso delle truppe hitleriane nella sua città di
Klagenfurt. Questa esperienza le lascia un'angoscia mortale che
condizionerà poi tutta la sua produzione letteraria. Cresciuta in
ambiente piccolo-borghese, si laurea in filosofia a Vienna con una
tesi su Martin Heidegger. Nel 1949 la rivista viennese Lynkeus
pubblica le sue prime poesie, e tra il 1950 e il 1951 soggiorna a
Parigi e Londra. Al ritorno è invitata da Hans Werner Richter,
insieme a Paul Celan ed Ilse Aichinger, al 10° Congresso del
Gruppo 47, che nel 1953 le assegna un premio per la raccolta
di poesie Die gestundete Zeit. A partire dal 1953 vive per
lo più in Italia, a Roma e Napoli, e nel 1956 pubblica il secondo
volume di liriche Anrufung des Großen Bären. Col
compositore Hans Werner Henze ha un intenso rapporto d'amore e di
lavoro, e realizza con lui tra l'altro il radiodramma Die
Zikaden (Le cicale). Dal deciso tono politico della sua prima
raccolta, la Bachmann si sposta successivamente verso una
dimensione più astratta. La condizione poi di donna e di
scrittrice, spinge la sua indagine esistenziale ad un limite
estremo.
Muore per le ustioni riportate a seguito di un misterioso incendio
nella sua casa di Roma.
Sul web:
Il forum dedicato a Ingeborg Bachmann in
lingua tedesca |