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LE POESIE DI EFIRA

Ultima poesia pubblicata | Per autore A - L | M - Z | Le favole

Parla anche tu
Sprich auch du

di Paul Celan

Parla anche tu
parla per ultimo,
dì cosa pensi.
Parla —
ma non dividere il sì dal no
Dà senso anche al tuo pensiero:
dagli ombra.

Dagli ombra che basti, tanta
quanta tu sai
attorno a te divisa fra
mezzanotte e mezzodì e mezzanotte.

Guardati intorno:
vedi come in giro si rivive —
Per la morte! Si rivive!
Dice il vero, chi parla di ombre.

Ma ora si stringe il luogo dove stai:
Adesso dove andrai, spogliato dell'ombre, dove?
Sali. A tasto innàlzati.
Più sottile divieni, quasi altro, più fine!
Più fine: un filo, lungo il quale
Vuole scendere, la stella:
per giù nuotare, giù, dove essa
si vede brillare: nel mareggiare
di errabonde parole.

---ooOoo---

Sprich auch du,
sprich als letzter,
sag deinen Spruch.

Sprich
Doch scheide das Nein nicht vom Ja.
Gib deinem Spruch auch den Sinn:
gib ihm den Schatten.

Gib ihm Schatten genug,
gib ihm so viel,
als du um dich verteilt weißt zwischen
Mittnacht und Mittag und Mittnacht.

Blicke umher:
sieh, wie's lebendig wird rings
Beim Tode! Lebendig!
Wahr spricht, wer Schatten spricht.

Nun aber schrumpft der Ort, wo du stehst:
Wohin jetzt, Schattenentblößter, wohin?
Steige. Taste empor.
Dünner wirst du, unkenntlicher, feiner!
Feiner: ein Faden,
an dem er herabwill, der Stern:
um unten zu schwimmen, unten,
wo er sich schimmern sieht: in der Dünung
wandernder Worte.

Da: Von Schwelle zu Schwelle (Di soglia in soglia) 1955
(traduzione di Giuseppe Bevilacqua)

Paul Celan (1920-1970)

Paul Celan (poeta rumeno, 1920-1970)
All'anagrafe Paul Antschel, Celan nacque a Czernowitz in Romania. Prima della guerra studiò medicina in Francia e successivamente letteratura a Czernowitz.  Di origine ebraica, scampò allo sterminio nazista ma i suoi genitori finirono nel 1942 in un campo di concentramento: il padre morì di tifo, la madre fu uccisa con un colpo alla nuca. Nel 1948 emigrò a Parigi dove prestò la sua opera come lettore di tedesco all'École Normale Supérieure. In questo periodo tradusse in tedesco lavori di Arthur Rimbaud, Aleksandr Blok, Ossip Mandelstam, Sergej Jessenin e William Shakespeare. Dal 1948 furono pubblicati i suoi testi poetici: Der Sand aus den Urnen, Mohn und Gedächtnis (1952), Die Niemandsrose (1963), Atemwende (1967), Fadensonnen (1968), Lichtzwang (1970), Scheepart (1971), Zeitgehöft (1976) e il testo in prosa Der Meridian (1961).
La sua poesia, influenzata da Mallarmé, dall'espressionismo e dal surrealismo, esprime le sue sofferenze, quella della sua famiglia e del suo popolo, la tragedia dei sopravvissuti. Celan intraprende un arduo tentativo di stabilire una relazione con le vittime dell'Olocausto, unica possibilità di restituire senso al presente.
Si suicidò gettandosi nelle acque della Senna dal ponte Mirabeau.
 
Sul web:
Tutte le sue poesie sui Meridiani Mondadori

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