La mano che firmò il trattato fece crollare una città;
Cinque dita sovrane posero un'ipoteca sul respiro,
Raddoppiarono il globo dei morti e dimezzarono un paese;
Quei cinque re un re misero a morte.
La mano possente conduce a una spalla ricurva,
Il gesso contrae le giunture delle dita;
Una penna d'oca ha posto fine al delitto
Che pose fine a ogni negoziato.
La mano che firmò il trattato produsse una febbre,
La carestia avanzò, e le locuste giunsero; è grande
La mano che tiene in suo dominio l'uomo
Grazie a un nome scribacchiato.
I cinque re contano i morti, ma non possono curare
La ferita incrostata, né spianare la fronte; una mano
Amministra pietà come una mano amministra anche il cielo;
Le mani non hanno lacrime da spargere.
The hand that signed the paper felled a city;
Five sovereign fingers taxed the breath,
Doubled the globe of dead and halved a country;
These five kings did a king to death.
The mighty hand leads to a sloping shoulder,
The finger joints are cramped with chalk;
A goose's quill has put an end to murder
That put an end to talk.
The hand that signed the treaty bred a fever,
And famine grew, and locusts came;
Great is the hand that holds dominion over
Man by a scribbled name.
The five kings count the dead but do not soften
The crusted wound nor stroke the brow;
A hand rules pity as a hand rules heaven;
Hands have no tears to flow.
Da Poesie |
Dylan Thomas (poeta inglese, 1914-1953).
Dylan nasce a Swansea, in Galles. Figlio di un professore di
inglese della Grammar School locale, sin da giovanissimo manifesta
una sorprendente inclinazione alla poesia. Nel ’34 pubblica la
prima raccolta di versi, Diciotto poesie, che scuotono
l’ambiente letterario londinese. Nei suoi versi svela tutto quel
mondo poetico che fa di lui un mito: la nascita, l’amore e la
morte, la natura; un linguaggio magico, a volte oscuro, che fonde
la tradizione dei bardi alla poesia visionaria inglese. Sposato
con la leggendaria Kathleen, ha tre figli e vive tra l’Inghilterra
e l’America. Distrutto dall’alcol, muore a New York nel 1953. |