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LE POESIE DI EFIRA

Ultima poesia pubblicata | Per autore A - L | M - Z | Le favole

Profezie
di Konstanty Ildefons Galczynski

Quando il Gran Codanera
A Lisbona arderanno,
e nella stratosfera
tre zeri splenderanno.
Sbucherà la Pantera.
Verrà l’Empio Colera,
Arturo e Malacoda
La man si stringeranno.

Buio cupo e terrori,
notte come un dragone,
presto usciranno fuori
il baro e l’imbroglione,
banditi e ambasciatori,
sicari e distruttori
che gioia vedere tutti
nell’infero burrone!

Rammentate quel prete
Profeta del destino!
La luna forse avrete,
ma sembrerà un porcino.
Voi che cassieri siete,
l’orrore proverete
vi torrà l’ombelico,
v’andrà nell’intestino.

Vedrete i calabroni,
i tàfani regnare,
orribili scorpioni,
zecche, pulci, zanzare;
e vermacci a milioni
dai cassetti dei demòni,
eppur la lucciolina
uscirà per brillare.

Diran, piangendo, i vati
che la luna è un’arancia
Ma alle arance, annoiati,
chi più darà la caccia?
Voi ci avete infettati,
o giambografi amati,
v’oltraggerà la morte
simpatica vecchiaccia.

La falce darà addosso
A tutti i porci ingordi.
Avranno il naso rosso
Così saranno scorti.
Addio, porcello arrosto!
Addio, ciambelle al mosto!
Balordi, Malacoda
È nel caviale accorti!

Malacoda scorrazza,
le palle a sonagliera,
davanti – una mazza,
dietro un culone a pera.
Sic Malacodae gratias,
dei maiali disgrazia,
a VILNA partorito
dalla notte più nera.

Pieno zeppo è il papiro.
Già profonda è la notte.
Predìco per finire:
la siccità è alle porte.
Se ti manca il respiro:
«Pasticche dell’Emiro»
Malacoda è la base,
confida in lui è forte.

(traduzione di Paolo Statuti)

Konstanty Ildefons Galczynski (1905-1953)

Konstanty Ildefons Galczynski (poeta polacco, 1905-1953)
Figlio d un ferroviere evacuato con la famiglia a Mosca durante la prima guerra mondiale, vi trascorre tutto il periodo bellico, per tornare a Varsavia nel 1919, dove terminati gli studi ginnasiali intraprende gli studi universitari senza portarli a termine. Prende a pubblicare sul settimanale satirico Cyrulik Warszawski dal 1926 e comincia la sua prima opera in prosa col breve romanzo "apuleiano" Porfirio Asinello o il Club dei Sacrileghi. Accanto al Galczynski satirico troviamo quello lirico coi primi versi raccolti in Opere poetiche (1937) fino al grottesco Fine del mondo (1939), e poi  con un intermezzo surrealista e onirico ne Il ballo di Salomone.

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