Siamo gli uomini
inquieti
In società.
Guadagnamo, godiamo, voliamo.
Che malessere!
Il domani s'affaccia tra nubi
D'un torbido cielo
Con ali d'arcangeli-atomi
Come un messaggio.
Siamo sempre alla mercé
D'una crociata,
Scorre nelle nostre vene sangue
Di cateratta.
Viviamo così senza sapere
Se è nostra l'aria.
Forse moriremo in strada
Forse nel letto.
Intanto siamo felici.
Seven o'clock.
Tutto è bar e oscura delizia.
Televisione! Somos
los hombres intraquilos
En sociedad.
Ganamos, gozamos, volamos.
¡Qué malestar!
El mañana asoma entre nubes
De un cielo turbio
Con alas de arcángeles-átomos Como un anuncio.
Estamos siempre a la merced
De una cruzada.
Por nuestras venas corre sangre
De catarata.
Así vivimos sin saber
Si el aire es nuestro.
Quizá muramos en la calle,
Quizá en el lecho.
Somos entre tanto felices.
Seven o'clock.
Todo es bar y delicia oscura.
¡Televisión! Clamor,
1957 (traduzione di Oreste Macrì)
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Jorge Guillén
(poeta spagnolo, Valladolid 1893 - Malaga 1984).
Jorge Guillén, tra i maggiori poeti spagnoli del Novecento, si
oppose al franchismo e visse in Francia, Stati Uniti, Italia dove
ha pubblicato molte delle sue opere. La sua opera poetica è
raccolta in Cantico e nella trilogia Clamore (Clamor)
che comprende: Luzbel sconcertato (Luzbel desconcertado,
1957), Che sbocciano nel mare (Que van a dar en la mar,
1960), All'altezza delle circostanze (A la altura de las
circustancias, 1963). Guillén ha scritto anche i libri:
Omaggio: riunione di vite (Homenaje : reunión de vidas, 1967),
Storia molto naturale (Historia muy natural, 1980),
Finale (Final, 1981); di saggi critici (Lenguaje y poesia,
1962). Notevole la sua corrispondenza con Lorca ("Federico in
persona", 1960). E' stato poeta apollineo e meridiano, ha
unito la purezza del verso con una lucida visione del mondo. |