Quando il presente
avrà chiuso la sua porta
dietro il mio tremulo soggiorno,
e il maggio agiterà come ali le sue gaie e verdi
fronde
dalla soffice peluria come seta appena filata,
diranno i vicini,
«Era un uomo che soleva notare queste cose?»
Se fendendo le ombre del crepuscolo il falco
unto di rugiada
verrà a posarsi leggero come il batter del ciglio
sul pruno montano contorno dal vento, chi
osserverà questo potrà dire:
«Questa scena deve essergli stata familiare. »
Se me ne andrò in una notte buia, calda
e piena di tarme,
quando il riccio si aggira furtivo nel prato,
qualcuno forse dirà: «Egli ha lottato per evitare
sofferenze a queste innocenti creature.
Ma non poté far molto, ed ora se n'è andato.»
[...] When the
Present has latched its postern behind
my tremulous stay,
And the May month flaps its glad green
leaves like wings,
Delicte-filmed a new-spun silk, will the
neighbours say,
«He was a man who used to notice such
things?»
If it be in the dusk when, like an eyelid's
soundless blink,
The dewfall-hawk comes crossing the
shades to alight
Upon the wind-warped upland thorn, a gazer
may think,
«To him this must bave been a familiar
sight. »
If I pass during some nocturnal blackness,
mothy and warm,
When the hedgehog travels furtively over
the lawn,
One may say, «He strove that such innocent
creatures should come to no harm,
But he could do little for them; and now
he is gone».
[...] Winter Words,
1928
(traduzione di G. Singh) |
Thomas Hardy (scrittore
e poeta inglese, 1840-1928).
Figlio di un costruttore del Dorset, compì privatamente gli studi.
Scelta dapprima la carriera paterna, fu apprendista presso un
architetto ecclesiastico, poi si trasferì a Londra dove seguì per
cinque armi i corsi di architettura gotica. Infine scelse la
letteratura e si stabilì presso Dorchester, nella campagna natia,
dove scrisse romanzi che non ebbero però successo, tanto da
convincerlo ad abbandonare la narrativa per la poesia. |