Quatta quatta con il colpo
in canna
Fra medio e pollice sta la penna.
Sotto la finestra un raspo netto all'internarsi
Della vanga nel terreno ghiaioso:
È mio padre che dissoda. Guardo in basso,
Finché sotto sforzo, a groppa curva
Sulle aiuole, torna venti anni indietro
Piegandosi a tempo per i solchi
Di patate che vangava.
A posto sul vangile lo scarpone,
Saldo fulcro del manico il ginocchio,
Cavava gambi, ficcava a fondo la lucente lama
Per spargere patate nuove che noi raccattavamo
Adorandone fresca la durezza nella mano.
Per Dio, il vecchio ci sapeva fare
Con la vanga. Come il suo vecchio.
Mio nonno in una giornata tagliava più torba
Di chiunque altro nella torbiera di Toner.
Una volta gli portai il latte in una bottiglia
Sciattamente turata con la carta.
Si raddrizzò per bere e subito riprese
Con cura a fare tacche e fette, spalandosi le zolle
Dietro le spalle, sempre più a fondo
A cercare quella buona. Scavando.
Il freddo afrore di terriccio di patate, risucchio e stacco
Da torba in guazzo, secco taglio della lama
Nelle radici vive, mi si risvegliano in testa.
Ma non ho vanga per seguire uomini come loro.
Fra medio e pollice
Quatta quatta sta la penna.
Sarà la mia vanga.
---ooOoo---
Between my finger and
my thumb
The squat pen rests; snug as a gun.
Under my window, a clean rasping sound
When the spade sinks il1to gravelly ground:
My father, digging. I look down
Till his straining rump among the flowerbeds
Bends low, comes up twenty years away
Stooping in rhythm through potato drills
Where he was digging.
The coarse boot nestled on the lug, the shaft
Against the inside knee was levered firmly.
He rooted out tall tops, buried the bright edge deep
To scatter new potatoes that we picked
Loving their cool hardness in our hands.
By God, the old man could handle a spade.
Just like his old man.
My grandfather cut more turf in a day
Than any other man on Toner's bog.
Once I carried him milk in a bottle
Corked sloppily with papero He straightened up
To drink it, then fell to right away
Nicking and slicing neatly, heaving sods
Over his shoulder, going down and down
For the good turf. Digging.
The cold smell of potato mould, the squelch and slap
Of soggy peat, the curt cuts of an edge
Through living roots awaken in my head.
But l've no spade to follow men like them.
Between my finger and my thumb
The squat pen rests.
l'll dig with it.
Digging, The Forge, The
Haw Lantern
(traduzione di A. Gentili)
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Seamus Heaney
(poeta irlandese, 1939)
Heaney nasce nel 1939 nell'Ulster, contea di
Derry, da una famiglia cattolica. Come cittadino cattolico in
Irlanda del Nord, si trova presto a vivere le difficoltà
causategli da una ideologia politica legata a questa minoranza.
Nel 1976 si stabilisce a Dublino dove insegna letteratura inglese,
poi è chiamato dall’Università di Harvard a insegnare discipline
classiche (rhetoric and oratory). Nel 1989 vince la
cattedra di poesia a Oxford e nel 1995 gli viene assegnato il
Nobel per la letteratura.
Abile cantore di un passato memoriale, Heaney è considerato un
esponente del regionalismo letterario, con un forte richiamo alle
tradizioni, alla terra e al mito delle origini. La sua migliore
poesia è quella lirica, che riprende la freschezza e il diretto
contatto con la natura e l’antica tradizione gaelica. |