Condannati senza fine
all'eterno errore.
Perché non dovrebbe essere questa la realtà?
Perché non dovrebbe essere un eterno fantasma,
l'astratto e innumerevole velato mondo
sempre velato e astratto? E la sua stessa
unità un'imprecisione,
un tutto indefinito, anzi un tutto
dove la verità e l'errore, punti fissi,
non siano altro che un maggior errore?
Condenados sem fim ao erro eterno.
Porque não será isto realidade?
Porque não há-de ser, fantasma
eterno,
O abstracto e inùmero velado mundo,
Sempre velado e abstracto a sua própria
Unidade uma imprecisão,
Um todo indefinido, e mais que um todo
Onde a verdade e o erro, ponto fixos,
Nada sejam senão um maior erro?
Faust, atto primo.
(23 giugno 2003) |
Fernando Pessoa
(poeta portoghese, 1888-1935)
Pessoa cominciò a scrivere il suo Faust nel 1908 e vi
attese per tutta la vita, fino al 1934. Non riuscì mai a
terminarlo e non ne pubblicò mai alcun verso in vita.
"Una voce monologante, tragica e disperata, trascina il suo
lamento lungo tutto questo poema drammatico", ha detto
Antonio Tabucchi. |