Tra
le labbra
un ramo triste di uccello migratore
salsedine ed effimero
per te si estendono all'infinito.
Amiamo il mare, il suolo dei profeti, le trecce dell'amata.
Partire verso un altro mondo:
strade innevate splendono musica,
notti s'intrecciano a porte di perla
città come coppe di cristallo.
Uccello migratore
credi che il mare sogni l'orizzonte
e città di cristallo siano solo per te?
Scaviamo trincee febbricitanti.
Temiamo forse l'avventura sulla via di Shirãz?
Sogniamo canzoni e torchi
e città limpide mentre emigriamo?
Restiamo in trincea
siamo l'avamposto;
in mente una visione
la stella meridiana
un cielo di poeta.
Gelati passi di rivoluzionari
si annunciano tomba
restiamo a nutrire la rivoluzione
di notizie felici, ostinazioni feroci e duro lavoro
ad ogni ora.
L'uccello migratore sia impiccato.
Da: Opere poetiche -
Al-A'mãl- al-shi'riyya
(1952-1993)
(traduzione di F.M. Corrao)
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Sa'adĩ
Yũsuf
(poeta iracheno, 1934)
Nato a Bassora e in esilio dal 1979, Yusuf è uno dei
massimi esponenti della poesia irachena. Ha vinto diversi
riconoscimenti a livello internazionale, ed è stato uno dei
fondatori della Lega degli scrittori, giornalisti e artisti
democratici all'estero, distinguendosi per l'impegno politico
espresso nei suoi versi.
I componimenti di Yusuf trattano il tema della persecuzione
politica, dell'esilio e delle atroci sofferenze della guerra.
Nella sua opera l'essenza del dolore è sempre presente.
Sul web:
Alcune poesie in spagnolo di Sa'adĩ Yũsuf |