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Per far scudo e per regnare, all'occorrenza,
i guerrieri si affrontano sulla strada della fortuna
e della gloria, e allora l'audacia può
fallire contro la forza, mentre i carri,
con un fragor di schianto,
si ammucchiano sulla polvere del campo.
Solo il coraggio ottiene qui il premio
che al traguardo attende;
solo il forte piegherà il destino,
là dove il debole soccombe.
Ma mentre quello, circondato da scogli,
s'è riversato selvaggio e schiumante,
mite e piano scorre invece il flusso della vita
lungo l'ombrosa e silente terra del bello,
e sugli orli argentei delle sue onde
si dipinge l'immagine d'Espero e d'Aurora.
Qui riposano ormai in pace i desideri,
sciolti in un tenero, reciproco affetto,
liberamente uniti in un vincolo di grazia:
ogni nemico è scomparso.
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Wenn es gilt, zu herrschen und zu schirmen,
Kämpfer gegen Kämpfer stürmen
Auf des Glückes, auf des Ruhmes Bahn,
Da mag Kühnheit sich an Kraft zerschlagen
Und mit krachendem Getös die Wagen
Sich vermengen auf bestäubtem Plan.
Muth allein kann hier den Dank erringen,
Der am Ziel des Hippodromes winkt.
Nur der Starke wird das Schicksal zwingen,
Wenn der Schwächling untersinkt.
Aber der, von Klippen eingeschlossen,
Wild und schäumend sich ergossen,
Sanft und eben rinnt des Lebens Fluß
Durch der Schönheit stille Schattenlande,
Und auf seiner Wellen Silberrande
Malt Aurora sich und Hesperus.
Aufgelöst in zarter Wechselliebe,
In der Anmuth freiem Bund vereint,
Ruhen hier die ausgesöhnten Triebe,
Und verschwunden ist der Feind.
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Da: Poesie filosofiche,
1990
(traduzione di Giampiero Moretti)
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Friedrich von Schiller
(scrittore e drammaturgo tedesco, 1759-1805)
Nato nel Württemberg, figlio di un ufficiale dell'esercito,
Schiller studia legge e medicina per poi entrare al servizio del
locale duca. Il suo esordio è del 1782 con la rappresentazione
I masnadieri al teatro di Mannheim, in cui mette in scena le
avventure di un fuorilegge idealista in rivolta contro una società
ingiusta e crudele. Allontanatosi durante le prove della
rappresentazione dal ducato, dà il pretesto alle autorità per
arrestarlo e vietargli di comporre altri drammi di spirito
sovversivo. Riesce ad evadere vivendo clandestinamente in varie
città tedesche. Nel 1784 fa rappresentare le tragedie in prosa
La congiura di Fiesco a Genova e Intrigo e amore.
Negli anni seguenti lo scrittore si dedica prevalentemente agli
studi storici e l'interessamento di Johann Wolfgang von Goethe gli
vale la cattedra di storia all'università di Jena.
Gli anni novanta segnano la fase cosiddetta Deutsche Klassik
e vengono alla luce Maria Stuarda, La pulzella d'Orléans,
La sposa di Messina e Guglielmo Tell.
Tra i trattati filosofici si ricordano Lettere sull'educazione
estetica dell'uomo, e Sulla poesia ingenua e sentimentale.
Molto importante poi è la sua produzione poetica: le poesie
mitologiche e filosofiche L'ideale e la vita, le Ballate,
la Canzone della campana, e l'Ode alla gioia che è
stato poi ripreso da Ludwig van Beethoven per il coro finale della
Nona sinfonia. Muore a Weimar.
Sul web:
Corso tenuto dal professor Alessandro Klein
nella primavera 2003 presso l'Università di Torino
Un sito tedesco a lui dedicato
Poesie filosofiche con testo tedesco a fronte
su Internetbookshop.it |