Privilegi non tolsi e
non aggiunsi al popolo,
assegnandogli tanto quanto basta.
Nulla d'indegno volli che spettasse a quanti
per potenza o danaro erano in vista.
Stetti, cinto di scudo, a fronte agli uni e agli altri,
esclusi
da una vittoria ingiusta gli uni e gli altri.
...
Sarà così che il popolo potrà seguire i capi
senza anarchia ma senza costrizioni.
Madre di prepotenza è sazietà, se la ricchezza
è tanta e l'uomo manca d'equilibrio.
...
piacere a tutti in cose grandi è arduo.
Alle Muse, 3. |
Solone (poeta
greco, 640 ca. - 560 a.C.).
In un contesto di forte disgregazione sociale, per l'ateniese
Solone la poesia è principalmente un'attività pragmatica da non
disgiungere dalla vita. Partecipò attivamente alla vita politica
ricoprendo la carica di arconte nel 594, e attuò una vasta opera
riformatrice volta a superare i contrasti tra aristocrazia e ceti
medio bassi. Decretando la Seisachteia (scuotimento dei
pesi), fece annullare le ipoteche sulle persone abolendo così la
schiavitù per debiti. |