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So' cent'anni che sto ar monno;
─ barbottava1 un Pappagallo
─
oramai ciò fatto
er callo,
lo conosco troppo a fonno
e per questo so' prudente
co' le cose e co' la gente.
Quanno parlo faccio in modo
che nun dico quer che penso;
sarò finto, ma in compenso
me la rido e me la godo
quanno sento un infelice
che nun pensa quer che dice.
1 Brontolava
Da: Le storie, 1923
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Trilussa
- Carlo Alberto Salustri (1871-1950),
Trilussa scelse questo pseudonimo da un anagramma del proprio
cognome. Nato a Roma, fu autore di un gran numero di poesie in
dialetto romanesco. Lungi dall'essere un intellettuale, fonte della
sua ispirazione erano le strade di Roma, assai più che i libri.
Quando un giornale locale gli pubblicò i primi versi, questi
conobbero presto il consenso dei lettori e furono in seguito
pubblicati nella prima delle sue molte raccolte di poesie. La sua
fama crebbe, e tra il 1920 e il 1930 la sua notorietà raggiunse il
culmine. Tuttavia non frequentò mai i circoli letterari, ai quali
continuava a preferire le osterie. A soli pochi giorni dalla sua
morte, gli veniva riconosciuto il titolo di senatore a vita per alti
meriti in campo letterario e artistico.
21 aprile 2003 |