Perché Efira
Disclaimer

Per i webmaster
Siti partner o collegati

Efira - Home Page

Scrivici
Segnala questo sito | Pubblicità
Iscriviti alla newsletter | Fai di Efira la tua home page

 

 

 

Forum

Ritagli stampa

Management

Aforismi e citazioni
Al cinema
Controcorrente
Favole
I test di Efira
Letture
Locuzioni latine
Lo scaffale del manager
Murfologia quotidiana
Poesie
Primo piano
Racconto
Spigolature
Spotlights
Stupidario
Varie
Altri siti di management

Cerca conGoogle

Nel web In Efira

Umorismo

Fumetti
Galleria del buonumore
Giochi di parole
L'angolo di Baratti
Scopri chi eri
Ti è compatibile?
Video clip
Vignette

 

 

SPOTLIGHTS

Articolo più recente | Arretrati | Letture | Controcorrente

Crisi politica e globalizzazione

«All'economia globale dice Soros non si affianca una corrispondente società globale e tantomeno una democrazia globale. I rapporti internazionali si fondano sul principio della sovranità nazionale: gli Stati sovrani sono governati dai propri interessi nazionali.»

di Luca Liguori

Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Alla luce degli ultimi tragici avvenimenti, come al solito George Soros* protagonista della finanza internazionale ed uno degli uomini più ricchi del mondo aveva già lucidamente delineato, nel libro La crisi del capitalismo globale pubblicato nel 1998, le imperfezioni della democrazia rappresentativa col sistema capitalistico globale. «All'economia globale dice Soros non si affianca una corrispondente società globale e tantomeno una democrazia globale. I rapporti internazionali si fondano sul principio della sovranità nazionale: gli Stati sovrani sono governati dai propri interessi nazionali. Gli interessi degli Stati non coincidono necessariamente con quelli dei cittadini, e la probabilità che uno stato si preoccupi dei cittadini di altri stati è ancora più remota... Quel che accade entro i confini dei singoli stati sfugge in gran parte al controllo internazionale. Tutto questo potrebbe anche non pregiudicare il sistema del capitalismo globale se gli Stati fossero veramente democratici e i mercati si autoregolamentassero. Ma non è così». Soros aggiungeva poi che «non solo al sistema capitalistico globale non corrisponde alcun sistema politico globale, ma non esiste neanche un consenso sulla fattibilità o sulla bontà di un tale sistema».
La tragedia che ha colpito New York ad avviso di molti non può essere giudicata come una guerra fra civiltà perché da parte dei responsabili di questo gesto efferato non c'è alcuna civiltà. Ma il rischio da scongiurare in questo momento è quello di far diventare i terroristi un simbolo della guerra dei paesi poveri contro i paesi ricchi. Come Soros preconizzava, è sempre più urgente il recupero alle nazioni liberal-democratiche di tutti quei paesi che sono privi di tradizioni politiche e culturali che rendono ben ordinato un Paese. Per una società aperta globale gli stati sovrani devono collaborare, e per farlo occorre, ma ormai è già tardi, una azione politica anziché militare.

* George Soros è nato a Budapest nel 1930, e nel 1947 è emigrato in Inghilterra. Durante gli anni che ha studiato a Londra ha conosciuto le opere di Karl Popper, il filosofo che ha esercitato una profonda influenza sul suo pensiero e successivamente sulle sue attività filantropiche. Trasferitosi negli Stati Uniti nel 1956, accumulò un ingente patrimonio per mezzo di un fondo internazionale da lui creato e gestito.

(23 settembre 2001)

 

Invia ad un amico

L'articolo di questa pagina è liberamente riproducibile (leggi le condizioni).

Articolo più recente | Arretrati | Letture | Controcorrente

In evidenza

.

Stampa la pagina