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Dopo le batoste subite col
recente crollo delle borse, molti risparmiatori (speriamo pochi)
cercano di analizzare e capire cosa non ha funzionato nelle scelte
fatte. Alcuni, presi dal panico, sono alla ricerca spasmodica di un
consiglio: Cosa faccio? Congelo tutto ed aspetto tempi migliori?
Medio le posizioni? Abbandono il capitale di rischio e passo ai
titoli a reddito fisso? E’ del tutto evidente che questi
risparmiatori hanno adottato uno stile di investimento a grande
rischio di incertezza, senza aver preventivato alcun scenario sulla
possibilità di concatenazione ed accadimento di certi eventi. A
parziale giustificazione si è soliti dire che nessuno ha la sfera di
cristallo ma, trattandosi di mettere a rischio in tanti casi i
sudati risparmi, almeno un po’ di cautela sarebbe stata salutare.
I
grandi finanzieri dicono che per fare il loro mestiere serve tanta
immaginazione e capacità analitiche, ma è sufficiente? George Soros
affermava qualche tempo fa ― umilmente
― di non possedere né l’una né l’altra
capacità, ma di avere solamente un fortissimo spirito critico.
«Di professione – aggiungeva - mi
definirei piuttosto uno che studia ed analizza le insicurezze:
riconosco il fatto di potermi sbagliare, e questo mi rende insicuro».
Con questo abito mentale si è portati a cercare
― quindi ― dei possibili difetti
in ogni ipotesi di investimento e, avendo pertanto “insicurezze”, si
può giocare con più tranquillità perché riconoscendo appunto i
difetti ― quando il mercato li ignora
― si può giocare d’anticipo e muoversi
contro corrente. «Quando riesco solo a
vedere aspetti positivi mi preoccupo e mi limito a restare in
guardia» sottolinea Soros. Proprio tutto
il contrario di quello che è accaduto recentemente. Consigli? E’ sempre difficile darli quando non interessati. Lo
scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton diceva tanto tempo fa:
«L’uomo d’affari di successo a volte fa
soldi grazie all’abilità e all’esperienza, ma di solito li fa per
sbaglio».
(30 settembre 2001) |