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L'UOMO CHE SA METTERSI IN MOSTRA
di Baltasar Gracián |
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Prefazione |
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Baltasar Gracián
y Morales
(1601-1658) |
L'atteggiamento dell'uomo
della controrifor-ma nel mondo è illustrato dalle opere del
gesuita spagnolo Baltasar Gracián.
Gracián crede nella perfettibilità dell'uomo
singolo e nella sua progressiva formazione non solo spirituale ed
intima, ma anche come capacità di riuscita nella vita.
«Nessuno nasce già fatto ― egli dice ― di giorno in giorno si va
perfezionando nella persona e negli intenti, finché giunge alla
piena maturità dell'uomo avveduto, alla pienezza delle doti e dei
meriti. E si dovrà riconoscere questa maturità dall'eccellenza del
gusto, dalla purificazione dell'ingegno, dalla plausibilità del
giudizio, dalla raffinatezza della volontà.
[…] (Oracolo 6)». Autore di vari scritti, il più famoso
dei quali l'Oracolo
manuale e arte di prudenza (pubblicato nel 1647 e da cui
abbiamo tratto l'aforisma 277), Graciàn si ispira ad un
realismo lucido e crudo che ricorda molto quello di Machiavelli e
Guicciardini, ricevendo per questo pochi lusinghieri apprezzamenti
in vita dai suoi
superiori; tanto da dover pubblicare le sue opere sotto pseudonimo.
Alla sua morte le sue opere trovano però una larga accoglienza
nell'ambiente letterario e filosofico europeo, come attesta anche
l'immenso favore di cui godette durante l'Illuminismo. Arthur
Schopenhauer, traduttore d'eccezione dell'Oracolo in lingua
tedesca, mise in rilievo il valore filosofico di quest'opera
citandola più volte negli
Aforismi sulla saggezza del vivere.
Gracián è diventato molto popolare tra i manager che, per vincere
la tensione nervosa a cui vanno soggetti, leggono e meditano il
suo
Oracolo. I suoi insegnamenti si basano essenzialmente su
due parole chiave: onore ed integrità e non sembrano aver fatto
modificare più di tanto i comportamenti di alcuni.
Coelum, non animum, mutant, qui trans mare currunt diceva
Orazio. E così raffiche di scandali continuano a tormentare i
mercati finanziari internazionali.
Luca Liguori (5
gennaio 2004)
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L'uomo che sa mettersi in
mostra
È il supremo ornamento di tutte le doti. Ognuna di esse ha la
sua stagione; e bisogna saperla cogliere, perché non tutti i giorni
son buoni per il suo trionfo. Vi sono uomini generosi nei quali il
poco riluce molto, e il molto abbaglia addirittura.
Quando l'ostentazione si sposa all'eccellenza, può passare per un
prodigio. Esistono nazioni, nelle quali questa capacità è innata, e
quella spagnola supera in ciò tutte le altre. Non fu la luce la
causa dell'immediato spléndore di tutto il creato? L'ostentazione
delle proprie qualità completa e integra molto, e dà ad ogni cosa
una seconda vita, soprattutto quando la realtà la sostiene. Il Cielo
che dà la perfezione, prepara la via all'ostentazione, perché se
essa dovesse rimaner sola, risulterebbe intollerabile. Anche nel
mettersi in mostra occorre arte:
persino le cose più eccellenti sono condizionate dalle circostanze,
e non sempre possono risplendere; così l'ostentazione stessa riesce
male quando è fuori di tempo. Nessuna dote richiede d'essere meno
affettata di questa; ed è l'affettazione quella che la rovina,
perché vive sempre sul confine della vanità, e questa sul confine
del disprezzo. Dev'essere tenuta bene a freno perché non faccia
cadere nella volgarità, e il suo eccesso è alquanto discreditato
presso gli uomini saggi. A volte, essa consiste più che altro in una
muta eloquenza; nel saper mostrare la perfezione quasi sbadatamente;
la prudente dissimulazione è il modo migliore di mettersi in mostra,
perché il fatto stesso che non si mettano in rilievo le proprie
qualità serve a spronare più vivamente la curiosità.
È una grande abilità, quella di non svelare la perfezione tutta in
una volta, ma di andarla scoprendo a poco a poco, come si fa con le
carte da gioco, e crescendo di mano in mano, sì che un ornamento sia
la premessa e la promessa. di un altro ancor più grande, e
l'applauso con cui è salutato il primo lasci in tutti l'aspettazione
per quelli che verranno dopo.
Baltasar Gracián y Morales |
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Cfr. il cap. XIII del Saggio,
intitolato: «Uomo che sa mettersi in mostra; apologo».
Mutano clima, non animo, quelli che attraversano il mare. (Epist.
I, II, v. 27).
Fonti:
Oracolo manuale e arte di prudenza di
Baltasar Gracián y Morales, a cura di
Antonio Gasparetti - Tascabili degli Editori Associati S.p.A.,
1991.
Filosofi e filosofie nella storia di Nicola Abbagnano e
Giovanni Fornero - Edtore Paravia, 1992. |
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