LE LETTURE DI EFIRA II |
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Alcuni modi
di impiegare le immagini per rap- presentare cose e parole
di
Giordano Bruno - 23 febbraio 2004
Questo brano è tratto da Il canto di Circe scritto da
Giordano Bruno a Parigi nel 1582, e assieme anche al suo De
Umbris Idearum, è uno dei testi base per tutti coloro che si
interessano dell'arte della memoria. Quest'arte viene coltivata
sopratutto dai Frati Domenicani nel cinquecento che, dovendo
svolgere l'attività di predicatori, hanno la necessità di conoscere
bene i libri sacri per poterli citare in modo perfetto.
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Lo stolto e il
saggio
di Buddha - 16 febbraio 2004
Gli aforismi sullo stolto (Bấla-Vagga)
e sul saggio (Pandita-Vagga), sono tratti dal
Dharma-pada (I versetti della legge), l'opera che rispecchia più
fedelmente il nocciolo della disciplina buddhista e che, con le
sue 423 strofe, è ritenuto il cuore di tutte le meditazioni
filosofiche indiane.
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La vera gloria
di
Lucio Anneo Seneca - 9 febbraio 2004
Epicuro indirizza la nobile massima ad Idomeneo esortandolo ad
arricchire Pitocle ma non con i mezzi comuni, che sono malsicuri.
«Se vuoi far ricco Pitocle,» egli dice «non aumentare il suo danaro,
ma riduci i suoi desideri.»
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L'esercizio
dell'autorità
di Erich Fromm - 2 febbraio 2004
Nell'avere ed essere come esperienza quotidiana, Fromm afferma che
dal momento che la società in cui viviamo è dedita all'acquisizione
di proprietà e di guadagno, «raramente ci
capita di trovarvi manifestazioni della modalità esistenziale
dell'essere, e la maggior parte di noi considera la modalità
dell'avere come la più naturale, anzi l'unico stile di vita
accettabile».
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Diario di Ottilie
di
J. Wolfgang Goethe - 26 gennaio 2004
Sossio Giametta, definisce le Massime e riflessioni un diario di
lotta: «giacché esse indicano, in maniera tipica, tipizzata, le
tappe da percorrere, le difficoltà da superare e i modi di superarle
sulla via dell'elevazione morale». (26 gennaio 2004)
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Umiltà e superbia
di Baruch de Spinoza - 19
gennaio 2004
«Chiamo Schiavitù l'impotenza umana nel moderare e tenere a freno
gli affetti: l'uomo che è soggetto agli affetti, infatti, non è
padrone di sé, ma in balia della fortuna nel cui potere è a tal
punto che spesso è costretto, sebbene veda il meglio, a seguire
tuttavia il peggio»
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Il dissimulatore
di Adam Smith - 12 gennaio 2004
Quando si vive in periodi di disordine e di incertezza ― dice Smith
― bisogna stare molto attenti: «l'esigenza di difesa personale
obbliga la maggior parte degli uomini a ricorrere alla destrezza,
all'adulazione, ed al falso adattamento a quella che in questo
momento è la parte vincente».
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L'uomo che sa mettersi in mostra
di Baltasar Gracián y Morales - 5 gennaio 2004
L'atteggiamento dell'uomo della controrifor-ma nel mondo è
illustrato dalle opere del gesuita spagnolo Baltasar Gracián.
Gracián crede nella perfettibilità dell'uomo singolo e nella sua
progressiva formazione non solo spirituale ed intima, ma anche come
capacità di riuscita nella vita. «Nessuno nasce già fatto ― egli
dice ― e di giorno in giorno si va perfezionando nella persona e
negli intenti».
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Le qualità che suscitano astio e risentimento
di Arthur Schopenhauer - 22 dicembre 2003
La maggior parte degli uomini ― più o meno conscia della propria
mediocrità ― si sente minacciata dal merito, dal valore o più
semplicemente dalla presenza di qualità intellettuali e morali
superiori. Una persona che merita e che si aspetti riconoscimento,
sperimenterà a sue spese che la paura e la viltà degli altri gli
decreterà una lotta senza quartiere.Sul Lavoro
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Pierino Porcospino
di Theodor W. Adorno - 15 dicembre 2003
Alla critica dell'estetica fatta in nome del bello, Adorno
contrappone un feroce giudizio sulla mancanza di eleganza mettendo a
nudo l'uso del gusto formale delle convenienze. Il titolo di questo
aforisma, tratto da Minima Moralia - Meditazioni della vita offesa,
è chiaramente ispirato al mitico personaggio inventato dallo
psichiatra tedesco Heinrich Hoffmann (1809-1894).
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