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GARBUOLI QUOTIDIANI, CORSO DEI TEMPI
di Arthur Schnitzler

Indice III | II | I | Spotlights | Controcorrente

Prefazione

Arthur Schnitzler (1862-1931)

Arthur Schnitzler
(1862-1931)

Arthur Schnitzler nasce a Vienna. Il padre, di umili origini, viene dall'Ungheria e la madre è figlia di un illustre medico viennese. Il giovane Arthur frequenta dal 1871 al 1879 l'Akademisches Gymnasium, e si iscrive poi alla facoltà di medicina. Nel 1885 si laurea e inizia la pratica in ospedale. Nel frattempo scrive articoli scientifici su una rivista medica fondata dal padre. Inizia anche a scrivere brevi racconti, ma il suo interesse è in questo periodo legato al teatro. Quando nel 1893 suo padre muore, Schnitzler lascia il posto in ospedale aprendo uno studio medico privato. Il primo racconto vero lo pubblica nel 1900, Sottotenente Gustl, a cui segue Geronimo il cieco e suo fratello. E' Schnitzler a introdurre per la prima volta nella letteratura tedesca il monologo interiore.
Nel 1903 viene rappresentata la commedia
Girotondo (Reigen). Con questa commedia Schnitzler cerca di esaminare i problemi delle relazioni tra uomini e donne, attraverso un'analisi profonda e spietata delle motivazioni che sono all'origine delle azioni umane, le complicazioni della vita erotica e la paura della morte. La commedia fu definita dallo stesso autore "assolutamente non pubblicabile" e fu distribuita per essere letta da amici solo nel 1900. Quando venne messa in scena di nuovo a Berlino più di vent'anni dopo, sia i produttori che gli attori dovettero subire un processo di sei giorni con l'accusa di oscenità. Nel 2002 il regista americano Peter Mattei  ha tratto ispirazione da questa commedia col suo primo film, Love in the Time of Money, ambientando la storia  a partire da un desolato e frastornato angolo di strada di New York.
L'opera più nota di Schnitzler, dove si richiama maggiormente la psicoanalisi, è
Doppio sogno. Nel racconto egli rappresenta l'eros come pulsione inconscia o semiconscia. Maschere e morte, Eros e Thanatos, pulsioni di vita e di morte, solleticano la fantasia di Stanley Kubrick, tanto da girare nel 1999 il suo ultimo film - Eyes Wide Shut - ispirandosi proprio a questo romanzo. Tom Cruise e la splendida Nicole Kidman furono chiamati a recitare nel ruolo di protagonisti.
Il
Libro dei motti e delle riflessioni - da cui sono tratti alcuni dei Garbuoli quotidiani - viene letto per la prima volta da Schnitzler al suo editore Phaidon di Vienna nel 1927, e raccoglie la maggior parte delle sentenze scritte negli anni. «Gioco e forma, o forse gioco della forma,» osserva Roberta Ascarelli nell'introduzione alla traduzione italiana, «l'aforisma offre a Schnitzler la possibilità di uscire dal coro, di attaccare con intelligenza ma senza esclusione di colpi e scrivere l'apologia di un moderato che affronta da illuminista le sfide della modernità.» In una lettera alla moglie separata Olga, che l'accusa di essere stato duro e indiscreto con lei negli aforismi, Schnitzler ammette che dietro molti di questi detti si celano moltissime esperienze private rielaborate in teorizzazioni. 
Luca Liguori (19 aprile 2004)
 

Garbuoli quotidiani, corso dei tempi

1. Ciò che rende la vita così faticosa e spesso così sconfortante non è solo l'esistenza dell'insensatezza e della menzogna in tutte le loro forme e gradazioni; la cosa peggiore è che ci vediamo sempre costretti, e talvolta siamo persino inclini, a misurarci con l'insensatezza come se fosse dotata di senso e a venire a patti con la menzogna come se fosse in buona fede o addirittura la verità stessa.

[…]

4. L'elemento più inutile e al tempo stesso più pericoloso della società umana è formato da quegli individui il cui talento finalizzato è in evidente contrasto con la loro versatilità intellettuale. Non in ogni campo costoro hanno la possibilità di sviluppare questo aspetto pernicioso: l'operaio, l'artigiano, il giudice, l'avvocato, il medico, il prete, il contadino, l'artista, il poliziotto, il funzionario, il soldato non sono pensabili senza un rendimento positivo, per quanto minimo sia. Perché a chi esercita tali professioni è assegnato il compito di conseguire determinati risultati per dimostrare la propria ragion d'essere, e quindi è sempre sotto il controllo di persone competenti per il suo rendimento specifico, vale a dire, al tempo stesso, sotto il controllo della comunità.
In tre ambiti, però, un controllo del genere è praticamente irrealizzabile, nel campo della politica, del giornalismo e della speculazione. Ed è proprio qui, dove un vuoto attivismo cerca di camuffarsi da rigorosa attività, la chiacchiera insulsa o torbida da discorso significativo e imparziale, insomma dove l'attività si atteggia a produttività, qui è il campo d'azione ideale per quei mestatori di natura, di professione e di mestiere. Seguendo il loro irresistibile impulso, senza una ragione profonda o anche solo esterna, mirano unicamente a mettere in moto l'ingranaggio della loro inclinazione, che poi, come una bella macchina inutile, gira voracemente a vuoto, buona soltanto a diffondere fracasso e, con una certa frequenza, a provocare disgrazie in un raggio vicino e anche più lontano.

5. Ogni tentativo di migliorare il mondo partendo dal presupposto che l'umanità sia capace di progredire in senso etico o che sia addirittura originariamente buona, è condannato al fallimento. La concezione della bontà originaria dell'uomo è terribilmente sentimentale, e quindi improduttiva se non pericolosa, e ancor più pazzesca, se possibile, è la concezione che la gente che crede nell'umanità sia di per sé più nobile di coloro i quali all'umanità non credono assolutamente, ma credono invece, di caso in caso, ai singoli individui.
Qualsiasi raggruppamento umano chiuso in se stesso rappresenta una massa torpida ma accessibile a ogni influsso, dalla quale, sotto l'effetto non solo di avvenimenti ma anche di parole d'ordine, si possono ottenere gli esiti più diversi, quanto meno apparentemente più diversi: schiere di eroi e orde di animali assetati di sangue; patrioti o traditori; e possono essere benissimo, e talvolta lo sono; gli stessi individui, che fino a ieri acclamavano il loro sovrano ad applaudire oggi il boia che solleva la testa mozza del principe giustiziato. Definire questa gente incostante, ipocrita, traditrice non è tanto un'ingiustizia quanto una sopravvalutazione. Perché sempre più ridotto è il numero degli uomini che ha un rapporto genuinamente aprioristico, basato sulla ragione o sul sentimento, con un qualsiasi principio, un qualsiasi fatto, un qualsiasi altro uomo, a meno che non sussistano legami di sangue o comunioni di interessi.
Si è quasi tentati di considerare ogni gruppo umano chiuso in sé non come una somma di individui, ma come un elemento: un elemento al pari del fuoco, dell'acqua, dell'aria e della terra. E il compito dell'uomo sarà quello di riuscire a utilizzare l'umanità, proprio come cerca di fare più o meno efficacemente ma costantemente con altri elementi, per gli scopi più alti del progresso.
[…]

Arthur Schnitzler

Fonti:
Il libro dei motti e delle riflessioni di Arthur Schnitzler. Biblioteca Universale Rizzoli, marzo 2002.
Links:
http://www.arthur-schnitzler.at
Immagini e links ad altri siti di interesse.

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