Ranae vagantes liberis paludibus clamore magno regem petiere a love. Le rane vaganti in libertà nelle paludi, con grandi grida chiesero a Giove un re. Fedro È la favola del Re Travicello, resa con arguzia dal Giusti, vero capolavoro di poesia popolare satirica. La morale è questa: finchè si gode della libertà, non bisogna andar in cerca della schiavitù.
Rara avis in terris. Uccello raro sulla terra. Giovenale (Satire, VI, 165) Il poeta allude a Lucrezia, la nobile matrona romana, moglie di Collatino che, per non sopravvivere all’ oltraggio fattole da Sesto, figlio di Tarquinio il Superbo, si tolse la vita; e a Penelope, moglie di Ulisse, mirabile esempio di fedeltà coniugale.
Rari nantes in gurgite vasto. Rari naufraghi nell'immenso mare. Virgilio (Eneide, I, 118) È il quadro finale che Virgilio ci presenta dopo la descrizione del naufragio d’Enea e dei suoi compagni. In significato metaforico, per esempio, si dice di quanti in un naufragio generale, sono riusciti a mantenersi a galla e raggiungere l' obbiettivo.
Rebus sic stantibus. Stando così le cose. Si usa riferito a fatti che dipendono necessariamente da una situazione pre-esistente che si reputa di non poter cambiare. Espressione tratta dal linguaggio giuridico.
Reddite quae sunt Caesaris Caesari, et quae sunt Dei Deo. Rendete a Cesare quello che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio. (San Matteo, XXII, 21) Risposta data da Gesù Cristo ai Farisei che gli avevano chiesto se conveniva pagare i tributi a Cesare. Corrisponde all’altra sentenza: "Unicuique suum" (A ciascuno ciò che è suo)
Reductio ad absurdum. Riconduzione all'assurdità.
Refugium peccatorum. Rifugio dei peccatori.
Regis ad exemplum totus componitur orbis. Tutto il mondo segue l'esempio del re. Claudiano Gli astri minori sono attratti dai maggiori: sono i principi che formano i costumi dei loro popoli.
Regnare nolo, liber ut non sim mihi. Preferisco non regnare piuttosto che perdere la libertà. Fedro È la risposta del Lupo al Cane che, vedendolo così magro e affamato, gli aveva proposto di mettersi a disposizione del suo padrone, che avrebbe ricevuto in premio ogni ben di Dio. Quando però, dopo l’enumerazione di tutti i privilegi della vita domestica, il Lupo sentì che doveva stare alla catena, cambiò idea.
Relata refero. Riferisco ciò che mi è stato detto. Si dice quando, riferendo una notizia appresa da altri, si vuole precisare che non vi si aggiunge niente di nostro o che non la si garantisce come vera.
Rem tene verba sequentur. Tieni stretto il concetto: le parole saranno una conseguenza. Catone
Repente liberalis stultis gratus est, verum peritis irritos tendit dolos. Chi è generoso oltre il normale si rende amico degli stolti, ma inutilmente tende insidie agli stolti. Fedro Favola del Cane fedele che rifiuta il pane gettatogli dal Ladro per farlo star zitto. Ricorda il virgiliano: "Timeo Danaos et dona ferentes" (Temo i Greci anche quando offrono doni).
Repetita iuvant. Le cose ripetute giovano. In senso proprio si usa per sottolineare che è bene tornare sulle cose già dette per ribadirle e farle capire meglio. Talvolta, specialmente in senso scherzoso si usa per esprimere il desiderio di ripetere esperienze piacevoli.
Res est solliciti plena timoris amor. L'amore è cosa piena di ansioso timore. Ovidio
Res magnae gestae sunt. Grandi cose furono fatte. Eutropio (Breviario, II, 19) La frase si usa per introdursi nella narrazione di grandi imprese di cui si è stati testimoni; ma per lo più si ripete in tono di scherzo, per dire che, volendo far troppo, non si è concluso nulla.
Res non verba. Fatti, non parole.
Res nullius. Cose di nessuno, senza padrone e quindi in balia di tutti.
Res sacra miser. L'infelice è cosa sacra. Seneca (Epigrammi, 1V, 9) Sentenza che esprime il rispetto che si deve avere per i diseredati dalla fortuna.
Ridendo dicere verum. Scherzando dire la verità.
Ridentem decere verum, quid vetat? Cosa proibisce di dire la verità scherzando? Orazio
Rideo advocatum qui patrono egeat. Mi fa ridere l'avvocato che ha bisogno di un difensore. San Gerolamo
Risu inepto res ineptior nulla est. Non vi è cosa più goffa di un riso sciocco. Catullo (Odi, XXXIX, 16)
Risum teneatis amici? Potete o amici trattenere il riso? Orazio (Ars poetica, 5)
Risus abundat in ore stultorum. Il riso è abbondante sulla bocca degli sciocchi. Meandro
Riut Hora. Il tempo precipita.
Roma locuta, causa finita. Roma si è espressa, questione chiusa.
Rudis indigestaque moles. Massa confusa e informe. Ovidio (Metamorfosi, I, 7) Parole riferite dal Poeta al caos primitivo in cui si trovava la terra secondo la concezione degli antichi Romani. Il detto poi è divenuto familiare per indicare in modo particolare qualche lavoro letterario male organizzato.
Ruit hora. Il tempo fugge. Si usa in riferimento allo scorrere veloce del tempo verso l'inevitabile fine. Lett. "precipita l'ora".
Rumores fuge, ne incipias novus auctor haberi: / nam nulli tacuisse nocet, nocet esse locatum. Fuggi le chiacchere, per non essere reputato un loro fomentatore: a nessuno nuoce aver taciuto, nuoce aver parlato. Catone
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