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Tabula rasa.
Tavola pulita.

Talis pater, tali filius.
Tale il padre, tale il figlio.
Si usa per indicare il perpetuarsi nei figli delle caratteristiche paterne, soprattutto se vizi e difetti.

Tantae molis erat Romanam condere gentem.
Era così difficile fondare il popolo romano.
Virgilio (Eneide, I, 33)

Verso che riassume tutti gli ostacoli, le difficoltà incontrate nello sviluppo della città "caput orbis" e del popolo che doveva dettar leggi al mondo intero. Ricorre spontaneo quando ci si trova innanzi a problemi che sembrano insormontabili.

Tantaene animis caelestibus irae?
Può esistere tanto sdegno nell'animo degli dei?
Virgilio (Eneide, I, 11)

Esclamazione di meraviglia di Virgilio, nel vedere tanto accanimento e odio contro i Troiani nell'animo di Giunone. Si usa la frase quando la fortuna è avversa alle nostre imprese, quando cioè il Cielo sembra sordo alle nostre preghiere.    

Tanti est exercitus, quanti imperator.
Di tanto valore è l'esercito, di quanto il suo condottiero.

Tardiora sunt rimedia quam mala.
Sono più lenti i rimedi dei mali.
Tacito


Telum imbelle sine ictu.
Freccia innocua e senza forza.
Virgilio (Eneide, II, 544)

Il poeta lo dice a proposito della freccia scagliata dal vecchio Priamo a Pirro. Nel senso figurato, significa un attacco inutile, che lascia il tempo che trova. Si applica bene a certe critiche che dimostrano più il livore dell’attaccante che i difetti del criticato.   

Temporibus callidissime inserviens.
Servendo con somma astuzia ai tempi.
Cornelio Nepote (Alcibiade, I)

Cioè adattandosi astutamente ai tempi ed alle circostanze. Plutarco dice, in proposito, che alcuni possono prendere tutti i colori, come il camaleonte, e che anzi gli sono superiori, perchè esso non può prendere il color bianco (figuratamente la veste dell’innocenza)

Tempus edax rerum.
Il tempo che tutto divora.
Ovidio (Metamorfosi, XV, 234)


Teres atque rotundus.
Sferico e rotondo.
Orazio


Terminus a quo... Terminus ad quem.
Punto di partenza...Punto di arrivo.
Si indicano cioè i due termini estremi in cui s’aggira qualche soggetto, e più frequentemente gli estremi tra i quali è contenuta una data che non si sa precisare del tutto.

Tertium non dator.
Il terzo non è concesso - i casi sono due.

Tertium non datur.
Non è concessa una terza possibilità.
Si usa per dire che in una scelta tra due alternative contrastanti non esiste una terza possibilità. Nella logica aristotelica l'espressione indica che una posizione è vera o falsa senza nessuna possibile mediazione.

Testi unus testis nullus.
Un solo teste nessun teste.

Testibus, non testimoniis creditur. .
Si crede ai testimoni, non alla testimonianza..

Testis temporum.
Testimone dei tempi.
Cicerone (De Oratore, II)

Epiteto attribuito da Cicerone alla Storia. Ecco la frase intera:"Historia est testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis" (La Storia è il testimonio dei tempi, la luce della verità, la vita della memoria, la maestra della vita e il messaggero del passato).

Testis unus testis nullus.
Un solo teste nessun teste.

Timeo Danaos et dona ferentes.
Bisogna diffidare dei nemici soprattutto quando si mostrano gentili e disponibili.
Virgilio (Eneide, II, 49)

Si usa per esprimere sospetto e diffidenza verso chi si professa amico non essendolo. Lett. "temo i Danai (cioè i greci) anche quando offrono doni", parole pronunciate da Laocoonte, per dissuadere i troiani dall'accogliere nelle mura della città il cavallo di legno lasciato sulla spiaggia dai greci.

Timeo hominem unius libri
Temo l'uomo che ha letto un solo libro.
San Tommaso d'Aquino

Sentenza con la quale l'Aquinate esprimeva la forza e la competenza che acquista in un dato argomento, in una data professione, chi si è coltivato unicamente, e quindi profondamente, in essi. Qualcuno però la vuol interpretare con senso opposto: "a chi è digiuno di cultura", quasi che "homo unius libri" volesse significare "ignorante".

Tolle et lege.
Prendi e leggi.

Tot capita, tot sententiae.
Tante persone, tanti pareri
Si allude alla inevitabile diversità di opinione e, più indirettamente, alla difficoltà della loro conciliazione.

Totam aeque vitam miscet dolor et gaudiumì.
La vita è un giusto miscuglio di dolori e di gioie.
Fedro

Fedro nella favoletta da cui ricava tale massima dà questo consiglio: Bisogna moderarsi nel godere e frenarsi nelle lamentele.    

Toto cælo errare.
Fare un errore grande come il cielo.

Trahit sua quemque voluptas.
Ciascuno ha le proprie inclinazioni
Virgilio (Egloghe, II, 65)

E il Manzoni, al cap. VII dei Promessi Sposi, parlando del ragazzetto Menico, ce lo dipinge appunto per mezzo della sua inclinazione particolare: "Bisogna saper che Menico era bravissimo per fare a rimbalzello; e si sa che tutti, grandi e piccoli, facciam volentieri le cose alle quali abbiamo abilità: non dico quelle sole".

Trahit sua quemque voluptas.
Ognuno è attratto da ciò che gli piace.
Virgilio


Transactio est timor litis.
La transazione è paura della lite.

Tu ne cede malis, sed contra audentior ito.
Non lasciarti opprimere dalle calamità, ma va loro incontro coraggiosamente.
Virgilio (Eneide, X, 30)

Senza sforzo, senza sacrificio, generalmente non si progredisce nella vita.

Tu quoque.
Anche tu!
Svetonio (Svetonio, Vita di Cesare (82).)

Si usa per stigmatizzare il comportamento sorprendente di una persona, soprattutto se tradisce le aspettative di chi la credeva alleata e la trova ora avversaria. Dalle parole pronunciate da Cesare quando riconobbe Marco Bruto tra i suoi uccisori: tu quoque, Brute fili mi, "anche tu Bruto, figlio mio".

Tu regere imperio populos, Romane, memento.
Tu o romano ricordati di governare i popoli con il tuo dominio.
Virgilio (Eneide, VI, 851)


Tulit alter honores.
Un altro ebbe gli onori (a lui non dovuti).
Virgilio

Il verso completo è questo: "Hos ego versiculos feci, tulit alter honores", dal quale si rileva che il Poeta si lamentava che alcuni suoi versi gli fossero stati rubati e fatti passare sotto altro nome. In generale la frase si cita quando uno raccoglie ove altri hanno seminato.  

Tuta est hominum tenuitas, magnae periclo sunt opes obnoxiae:..
La mediocrità è al sicuro, le grandi ricchezze sono esposte ai pericoli.
Fedro

Morale della favoletta "I due muli", uno dei quali portava oro, l’altro orzo. Al sopraggiungere dei ladri, il primo fu derubato e ferito, mentre il secondo non fu degnato d’uno sguardo, e rimase incolume con il suo carico.

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